martedì 7 aprile 2009

MOSTRA PERSONALE DI NELLO BRUNO

LA PITTURA DEL DIVENIRE
Presentazione di Francesco Giulio Farachi


D i v e n i r P i t t u r a
18 Aprile - 10 Maggio 2009

FONDERIA DELLE ARTI
via Assisi, 31 - ROMA

Vernissage ore 17.30


Ogni volta, dinanzi alla tela, il pittore annulla l’universo. Poi i colori, il segno che corre indocile, la danza dei pensieri e l’idea a tener dietro all’emozione veloce. Il pittore dice se stesso, e perciò inventa territori altri, rende concreti, lì visibili e tangibili, mondi e metafore della propria interiorità, dispiega sulla nuda esperienza della oggettività giri di labirinto e simboli.

Così Nello Bruno, pittore, ridisegna per ogni opera un diverso e distinto modo di esistere, e sono paesaggi e realtà, slanci di fantasia ed esplodere di commozioni, sono stati, momenti, persistenze che vestono le tinte ed il loro giacere sulle superfici. Ciò che è assoluta evidenza di questa pittura raffinata ed eterogenea, è – se così si può dire – la purezza dell’istinto.
Nello Bruno dipinge, ed il suo dipingere è un erompere limpido e drammatico di segni e disposizioni, è un naturale equilibrio che si distribuisce senza sforzo o speculazione, ma solo seguendo l’andamento del gesto pittorico, solo assecondandone l’immediatezza. È un procedimento istantaneo e liberatorio, volontariamente affrancato da ogni esibizione di complessità tecnica, e che proprio per questo si fa spazio e circostanza per un’assoluta spontaneità.
Nel contempo, questa emozionalità pittorica è capace di un non-so-che di mimetico e figurativo, e di costruttivo, con quel suo ripartirsi per regolarità geometriche e simmetrie organiche, con quel versarsi in atmosfere a volte rarefatte e simboliche altre volte salde e concrete, specialmente con quel conformarsi all’innata tensione verticale che con lieve risalto accompagna quasi ogni impeto di movimento e complicarsi, ogni arabesco e ordine, ogni aspetto e consistenza.
Si aprono pertanto luoghi e scenari, e stanno abbozzi e nebbie al cui vaporare sopravanzano geologie e morfologie, diventano fughe di prospettive metropolitane e sky-lines nelle foschie salse delle maree, virano su tinte di repentina luminosità, sprazzi in foglia d’oro e guazze di smalti che girano vortici e bassure di padule, fanno attrito sul polverar dei gessi che germinano inizi di creazioni, promesse di generazioni, sussulti aurorali ed elettrici.
Nello Bruno fa coincidere l’energia dinamica e la tensione immaginifica dell’atto pittorico con il divenire del mondo, quasi a stabilire una similitudine evolutiva fra la creazione artistica e la vita stessa, fra sensazione dell’arte e sensazione dell’esistenza; ed insieme, avvicina i lembi di confine – che invece si rivela sempre essere una più prossima adiacenza – tra forma ed antiforma, fra controllo ed irrazionalità, fra estremo e successione, fra natura e invenzione.
È perciò pittura di balzi ideali, di molti fulcri ispirativi ed aperte soluzioni improvvise, agitata su di un alacre eclettismo ad accogliere gradazioni di sola qualità luminosa del colore; ma anche il caos sciamanico di una misurata action-painting; e poi, tagli e cigliature, regolarità di calligrafismo segnico e visivo, meticolosità da suggestioni optical e da pullulanti bio-fito-morfismi.
Un repertorio informale insomma che non risparmia idee ed avventurose intuizioni, e che pure recupera un’insita e fluida coerenza nel gusto elegantissimo per le cromie, nel dosarsi fascinoso sia delle scale come dei contrasti timbrici. Un tocco originale e personalissimo infine che nella foga “astrattiva” costruisce e ricostruisce, fa divenire, l’armonia di sintesi fra percezione, ragione ed anima.

martedì 10 febbraio 2009

MARIO ARMOCIDA: EMOZIONI SU TELA

Vi presento solo un assaggio della foltissima produzione di Mario Armocida, artista romano contemporaneo, maestro del colore e delle forme, che ipnotizza lo spetattore con le sue tele polimorfiche, in un'armonia cromatica e segnica davvero emozionante.

I suoi lavori sono ottenuti con tecniche miste e collage di carte, stoffe e materiali vari. Tutto prende vita nei quadri di Mario, a testimonianza che il sentimento artistico si nutre di tutto, di ogni cosa che riafferma la vita, il gusto, la passione, la riflessione.




ANNA
Tecnica mista su tela - 70x70


LANDASCAPE

Tecnica mista su tela - 80x60

giovedì 5 febbraio 2009

Artisti gestuali e segnici: HANS HARTUNG

Pillole di informazioni! Voglio presentare a chi non ancora lo conoscesse, uno degli artisti gestuali contemporanei più interessanti del secolo scorso: Hans Hartung, pittore tedesco ma francese di adozione, che per primo trasferì sulla tela, in nitidi disegni, lo slancio sicuro del suo braccio!!

La vita di Hartung non trascorse sempre tra le pareti di uno studio.
Nel 1935, per evitare le persecuzioni naziste, lasciò la Germania e si trasferì a Parigi, dove visse in grandi ristrettezze. Scoppiata la guerra, si arruolò nella Legione Straniera, fu per due volte in campo di prigionia e sul fronte perse una gamba.
Nel 1945 riprese il discorso interrotto. Era partito con macchie; proseguì con segni scuri che si accavallano, si incrociano, si aggrovigliano su fondi luminosi, in cui il colore trapassa da una gamma all'altra con vibrazioni struggenti. È poi approdato a enormi tele ove il fondo verde-azzurro è qua e là scalfito da nervosi, sottili graffi, quasi il segno di un lampo o di una stella cadente. Nel 1960 ha ricevuto il Gran Premio della Biennale di Venezia.
Ecco due sue opere significative:


Disegno
Senza titolo




Litografia
L1970-9

ENTUSIASMO, RAGAZZI!!

È interessante leggere cosa afferma il sociologo Alberoni riguardo all’entusiasmo:
«La parola entusiasmo viene dal greco "en theós", essere in Dio. L’entusiasmo è, quindi, energia straordinaria, slancio, fede. È una forza che ci spinge verso ciò che è elevato, ciò che ha valore. [...] È una spinta verso il futuro, una fede nella propria meta, nelle proprie possibilità. L’entusiasmo è un’esplosione di speranza. Curiosamente sono pochi quelli che sanno accettare l’entusiasmo in se stessi e coltivarlo negli altri. Molti si vergognano dei loro sentimenti, del loro slancio vitale, pensano che possa indebolire la loro razionalità e la loro capacità di autocontrollo. Ma non è affatto vero. L’entusiasmo è una forza vitale che può essere sprecata nell’inseguire sogni ad occhi aperti, ma che può essere incanalata in un compito costruttivo, in una ricerca razionale. [...] L’entusiasmo è fondamentale per convincere gli altri. Se non siete sicuri di voi stessi, se non siete convinti del progetto che andate a proporre, come credete di poter suscitare nell’altro interesse, fiducia perché possa ascoltarvi? [...] Ma l’entusiasta ha un nemico subdolo: il cinico. Che è appiattito sul presente, sul proprio egoismo, sulla propria pigrizia, sul proprio utile e non crede in niente perché è privo di fantasia e di generosità. Nelle imprese ci sono molte persone di questo tipo, che fanno di tutto per spegnere l’entusiasmo degli altri, soprattutto dei giovani, che arrivano in azienda pieni di fede e di valori» (Alberoni, 2001).

martedì 16 dicembre 2008

NON SEI QUELLO CHE FAI, MA TUTTO CIO' CHE POTRESTI ESSERE

Anch'io mi associo a quello che Luigi dice nella presentazione del nostro blog: coltivare le passioni è un modo felice per accrescere conoscenze, per trasmettere interesse e migliorare il proprio rapporto con il mondo! Siamo quello che potremmo essere, solo se lo vogliamo con passione e convinzione. E a proposito di creatività essa si può apprendere e può semplificare la vita, oltre a portare tinte nuove e musicalità alle nostre esperienze! Essere creativi giova al nostro ambiente di lavoro, predispone meglio nei confronti della nostra famiglia e dei nostri bambini, aiuta a vedere le cose da un'altra prospettiva! Quante volte ci troviamo a immaginare noi stessi grandi atleti, bravi decoratori, cantanti emozionati ... quante volte le nostre immagini ci producono sensazioni benefiche sul nostro corpo.. E allora, portiamo quelle luci, quei colori e quei suoni nella nostra vita quotidiana e ricreaimo la nostra realtà ricalcando le nostre visioni: troveremo maggiore stimolo nelle cose di tutti i giorni, e ritroveremo un talento che ci permetterà di realizzare ciò che prima sentivamo impossibile. Iniziamo da una piccola cosa, e realizziamola!! Questo è il mio augurio, per tutti quelli che pensano di non potercela fare! In ognuno di noi c'è un Da Vinci, un Nurejev, una Magnani.. Basta lasciare la nostra mappa mentale aperta e ascoltare il nostro istinto! Evviva!