martedì 10 febbraio 2009

MARIO ARMOCIDA: EMOZIONI SU TELA

Vi presento solo un assaggio della foltissima produzione di Mario Armocida, artista romano contemporaneo, maestro del colore e delle forme, che ipnotizza lo spetattore con le sue tele polimorfiche, in un'armonia cromatica e segnica davvero emozionante.

I suoi lavori sono ottenuti con tecniche miste e collage di carte, stoffe e materiali vari. Tutto prende vita nei quadri di Mario, a testimonianza che il sentimento artistico si nutre di tutto, di ogni cosa che riafferma la vita, il gusto, la passione, la riflessione.




ANNA
Tecnica mista su tela - 70x70


LANDASCAPE

Tecnica mista su tela - 80x60

giovedì 5 febbraio 2009

Artisti gestuali e segnici: HANS HARTUNG

Pillole di informazioni! Voglio presentare a chi non ancora lo conoscesse, uno degli artisti gestuali contemporanei più interessanti del secolo scorso: Hans Hartung, pittore tedesco ma francese di adozione, che per primo trasferì sulla tela, in nitidi disegni, lo slancio sicuro del suo braccio!!

La vita di Hartung non trascorse sempre tra le pareti di uno studio.
Nel 1935, per evitare le persecuzioni naziste, lasciò la Germania e si trasferì a Parigi, dove visse in grandi ristrettezze. Scoppiata la guerra, si arruolò nella Legione Straniera, fu per due volte in campo di prigionia e sul fronte perse una gamba.
Nel 1945 riprese il discorso interrotto. Era partito con macchie; proseguì con segni scuri che si accavallano, si incrociano, si aggrovigliano su fondi luminosi, in cui il colore trapassa da una gamma all'altra con vibrazioni struggenti. È poi approdato a enormi tele ove il fondo verde-azzurro è qua e là scalfito da nervosi, sottili graffi, quasi il segno di un lampo o di una stella cadente. Nel 1960 ha ricevuto il Gran Premio della Biennale di Venezia.
Ecco due sue opere significative:


Disegno
Senza titolo




Litografia
L1970-9

ENTUSIASMO, RAGAZZI!!

È interessante leggere cosa afferma il sociologo Alberoni riguardo all’entusiasmo:
«La parola entusiasmo viene dal greco "en theós", essere in Dio. L’entusiasmo è, quindi, energia straordinaria, slancio, fede. È una forza che ci spinge verso ciò che è elevato, ciò che ha valore. [...] È una spinta verso il futuro, una fede nella propria meta, nelle proprie possibilità. L’entusiasmo è un’esplosione di speranza. Curiosamente sono pochi quelli che sanno accettare l’entusiasmo in se stessi e coltivarlo negli altri. Molti si vergognano dei loro sentimenti, del loro slancio vitale, pensano che possa indebolire la loro razionalità e la loro capacità di autocontrollo. Ma non è affatto vero. L’entusiasmo è una forza vitale che può essere sprecata nell’inseguire sogni ad occhi aperti, ma che può essere incanalata in un compito costruttivo, in una ricerca razionale. [...] L’entusiasmo è fondamentale per convincere gli altri. Se non siete sicuri di voi stessi, se non siete convinti del progetto che andate a proporre, come credete di poter suscitare nell’altro interesse, fiducia perché possa ascoltarvi? [...] Ma l’entusiasta ha un nemico subdolo: il cinico. Che è appiattito sul presente, sul proprio egoismo, sulla propria pigrizia, sul proprio utile e non crede in niente perché è privo di fantasia e di generosità. Nelle imprese ci sono molte persone di questo tipo, che fanno di tutto per spegnere l’entusiasmo degli altri, soprattutto dei giovani, che arrivano in azienda pieni di fede e di valori» (Alberoni, 2001).